Stimati rappresentanti della Giunta provinciale e della Libera Università di Bolzano
Cari attivisti delle BdT in Alto Adige e persone interessate
Il 20 febbraio un sogno di lunga data si è realizzato: quasi tutte le organizzazioni delle Banche del Tempo esistenti della nostra provincia si sono trovate, presentato la loro organizzazione, hanno ascoltato gli altri, hanno discusso ed appreso molte cose nuove. Desidero ringraziare calorosamente tutti per i bellissimi manifesti, le presentazioni delle rispettive Banche del Tempo e l’intensa discussione.
Il 20 febbraio significa per me anche una svolta per le banche del tempo, sappiamo più gli uni degli altri, ci siamo conosciuti personalmente (ovviamente solo in parte) abbiamo analizzato alcuni punti forza e di debolezza delle nostre organizzazioni, ma soprattutto abbiamo riconosciuto il grande potenziale delle Banche del Tempo che possono agire non solo in ambito ristretto ma che nella società civile possono far nascere nuove idee, gestire nuove sfide e possono sviluppare un senso di appartenenza più forte, nelle scuole ed anche tra le persone, che provengono da altri Paesi, come dimostrano le iniziative in una scuola bolzanina o che presto verranno realizzate a Lana.
Ho abbreviato le mie parole conclusive alla fine della manifestazione per motivi di tempo, poiché abbiamo già oltrepassato la fine programmata dell’incontro. Per questo permettetemi alcune riflessioni sul nostro lavoro di rete e come possiamo continuare a collaborare:
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Come ampliamento dell’idea di scambio: l’istituzione di una “Scatola dare – ricevere” (nel centro di formazione dell’Urania di Merano è già attivo) dove le persone possono depositare gli oggetti che non usano più (libri vestiti, stoviglie) e altre persone che necessitano di qualche cosa, possono prenderle gratuitamente. Un ampliamento di una “scatola dare-ricevere” potrebbe essere un “negozio a costo zero” (a Bolzano attivo, non istituto da una BdT ma da un privato) che viene seguito dalla BdT e che funziona allo stesso modo come la scatola.
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La cooperazione con altre associazioni o istituzioni del settore delle organizzazioni senza scopo di lucro; esempio Java con i giovani che svolgono piccoli servizi ed in compenso ottengono piccoli importi in denaro (a Vipiteno è in corso un simile progetto) l’aiuto in orto comune, in cui si possono raccogliere gratuitamente i prodotti dell’orto stesso (a Merano questo progetto è già stato realizzato da alcuni anni).
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Il progetto presentato brevemente (nato anch’esso dalla BdT) della “Previdenza in forma di Tempo” secondo il sistema della BdT: chi ha tempo si occupa di persone ammalate o anziane e riceve “ticket di tempo” a seconda della durata della prestazione che vogliono riscattare (per se oppure anche per parenti) se loro stesso hanno bisogno di assistenza;
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A Brunico ed in altre località i membri delle BdT svolgono dei servizi per il Comune o altre istituzioni pubbliche e ricevono buoni ad es. per la piscina comunale o servizi simili.
In tal senso alla fantasia non sono posti limiti e le BdT sono le istituzioni più opportune per simili servizi alla società.
Idee e proposte per rafforzare le BdT in provincia
Come possono sorgere, essere rafforzate ed essere promosse dalla politica? (l’assessore provinciale Theiner nel suo statement l’ha chiarito).
Come sorge una BdT
Se un gruppo di persone vuole fondare una BdT non vi sono particolari problemi: la maggior parte delle Banche del Tempo costituiscono un’associazione iscritta (la documentazione può essere ottenuta presso l’Ufficio di Gabinetto a palazzo Widmann); c’è bisogno di un gruppo di convinti membri fondatori (bastano anche cinque), uno statuto ed eventualmente un regolamento per l’associazione. Non è una magia. Se si apre un conto bancario, è opportuno costituire una onlus per minimizzare le spese bancarie.
Dalla mia esperienza nel Burgraviato risulta che per costituire una BdT che vuole crescere e svilupparsi sono necessarie due componenti: ossia un gruppo di persone convinte della società civile ed un’istituzione, un’associazione o un comune che acconsenta ad una simile iniziativa e la promuova. Numerose iniziative che sono state “calate dall’alto” sono fallite oppure hanno avuto successo solo mediante un secondo tentativo.
Insieme invece di da soli!
Sino ad ora le BdT in Alto Adige sono sorte a livello comunale (a Bolzano a livello di quartiere) e la situazione dovrebbe rimanere così. Ciò non significa però che le BdT devono essere sempre slegate da altre BdT; insieme si sviluppano più facilmente nuove idee, insieme si può presentarsi in modo più sostenibile rispetto alle istituzioni (come ha dimostrato l’iniziativa del 20 febbraio).
Sino ad ora vi era “Interbanka” a cui appartengono le BdT di Bolzano, Merano, Brunico e Naturno nonché numerose BdT in Trentino. Spesso ci siamo trovati, ci siamo scambiati informazioni, insieme abbiamo intrapreso delle gite ed insieme abbiamo consumato il pasto. Le Banche del Tempo in Trentino sono meglio in rete e per questo hanno ottenuto più ascolto a livello politico.
Proposta: Tutte le Banche del Tempo attive a livello provinciale costituiscono una comunità di lavoro (con un nome carino che viene scelto insieme) che si riunisce una o due volte l’anno per consultazioni, promuove la costituzione di nuove BdT, può consigliare altre Banche del Tempo, presentarsi insieme rispetto all’amministrazione provinciale, organizzare la comunicazione con la società sudtirolese, curare i contatti con le BdT in Italia e nell’ambito germanofono. Il coordinamento dovrebbe essere assunto ogni anno da una BdT diversa.
Questioni assicurative
La maggior parte delle Banche del Tempo ha stipulato un’assicurazione di responsabilità civile e contro gli infortuni; conosco solo un caso in cui si abbisognava di quest’assicurazione che comunque non ha pagato un piccolo danno poiché non superava la franchigia. Tuttavia bisognerebbe “andare a colpo sicuro!” Se (eventualmente finanziata dalla Giunta provinciale) fosse necessario stipulare un’assicurazione comune per tutti i membri della Banca del Tempo, allora insieme si potrebbero contrattare condizioni più vantaggiose che non ogni singola BdT.
Effetto esterno
Mano sul cuore! Le BdT sono ancora poco conosciute a livello provinciale; neppure il 15% dei comuni dispone di una simile organizzazione di vicinato solidale vissuto. Approssimativamente si stima che 400 persone sono membri di una BdT. Facciamo troppo poca pubblicità al nostro impegno. Per promuovere il senso di appartenenza vi è anche una pagina web unitaria per tutte le BdT a livello provinciale, per rendere più note alla popolazione queste associazioni e per poter scambiare i servizi che non vengono offerti presso la propria BdT: potrebbero venir elencati tutti i servizi necessari ed offerti (naturalmente in modo anonimo e leggibile solo ai membri della Banca del Tempo) (per le persone che hanno difficoltà ad usare Internet, possono prestare aiuto altri soci).
Progetto: “Previdenza in forma di Tempo”
In una Banca del Tempo può presentarsi il problema che i servizi resi non possono essere “restituiti” come ad es. l’attività di assistenza e l’aiuto alle persone anziane o ammalati. Un progetto ideato da una BdT è quello della previdenza in forma di tempo; i giovani, che hanno tempo, assistono persone più anziane (non per soldi e neppure solo volontariamente, ma secondo il sistema della BdT): quest’attività viene svolta con successo in altri Paesi (ad es. nel Vorarlberg e nel Baden-Württenberg nelle cosiddette “cooperative per anziani”). Proprio in questo settore le Banche del Tempo possono svolgere un servizio prezioso (che a lungo andare la mano pubblica non può più finanziare).
Ma come funziona?
La Giunta provinciale o un’organizzazione nel settore dell’assistenza agli anziani fa stampare dei “buoni del tempo” (vedi modello in basso: 1/10 ora, quindi 6 minuti, possono essere stampati ticket da ¼, ½ uno, due, cinque ore ecc…) che vengono consegnati alla persona bisognosa di assistenza (oppure ai suoi famigliari). I giovani che hanno tempo assistono le persone più anziane ed ottengono i relativi buoni di tempo che potranno consegnare quando loro stessi avranno bisogno di prestazioni di assistenza.
In questo modo l’assistenza verrebbe portata avanti di generazione in generazione senza che sorgano costi eccessivi. Ovviamente gli operatori professionali ed anche i volontari potranno continuare a svolgere il loro servizio L’assistenza secondo il sistema della Banca del Tempo è quindi un terzo pilastro per il lavoro con gli anziani.
Un settore un po’ trascurato in Sudtirolo (al contrario del Trentino) è l’introduzione nel mondo delle Banche del Tempo, quindi una certa formazione. Anche quest’attività trasversale alle Banche del Tempo dovrebbe venir finanziata dall’amministrazione provinciale (15 anni fa il comune di Merano ha trovato e pagato nella fase costitutiva un’esperta del Trentino che per i nostri membri fondatori ha rappresentato un prezioso aiuto)
Alcune proposte concrete che possono essere ampliate, migliorate e modificate in ogni momento:
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Due incontri annuali di tutte le Banche del Tempo sudtirolesi, ad es. in aprile e in novembre, dove per ogni organizzazione sono presenti una o due persone (del direttivo) della rispettiva Banca del Tempo. All’incontro potrebbero essere trasmesse informazioni, presentati progetti, discussi problemi, programmate iniziative comuni ed invitati esperti ed esperte di determinati ambiti:
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visite occasionali a BdT in Italia e nei Paesi vicinori per scambio di esperienze e conoscenza di altri progetti nonché per partecipare ad incontri di organizzazione che si basano sul rapporto di vicinato;
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trattative con la Giunta provinciale, rip. per le questioni sociali per ottenere normative di maggiore promozione delle Banche del tempo, in particolare per ciò che attiene una piattaforma internet comune e le questioni assicurative:
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partecipazione di tutte le BdT interessate al progetto “previdenza in forma di tempo” ( vedi sopra) che nei prossimi mesi verrà ulteriormente sviluppato;
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discussione sull’introduzione di ticket di tempo scambiabili (vedi sopra) invece della registrazione complessa sino ad ora portata avanti dalle BdT. (In Austria ed in Germania vengono usati solo parzialmente), un problema che si è presentato sino ad ora, è stato quello di come vengono effettuate le registrazioni delle operazioni di scambio, poiché alcuni comuni pretendono il numero di queste attività.
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collaborazione con altre associazioni (a Merano lo facciamo con un orto collettivo di permacultura dove anche i membri della BdT possono collaborare e poi possono portare a casa frutta e verdura senza che sia in gioco del denaro, un ulteriore progetto partirà a breve: i soci della BdT aiuta no a stirare in un negozio di seconda mano e nell’ orto annesso e ricevono in cambio verdura e capi di abbigliamento e scarpe ecc. dal negozio;
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forse le BdT riescono, nei paesi e nelle città, ad istituire un negozio a costo zero o per lo meno una “cassetta del dare e ricevere”;
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molte BdT sono sorte perché altre si sono affiancate con suggerimenti nella loro costituzione: e così dovrà essere anche in futuro: Tanto più fitta è la rete del vicinato, tanto meglio possono essere scambiati servizi e cose: ovviamente anche le persone che hanno maggiore esperienza con la BdT, possono consigliare altri (ovviamente con uno scambio di tempo).
Come affrontare questi progetti?
Le BdT con maggiore esperienza sono quelle di Brunico, Gries/Bolzano e Merano. Proporrei che queste formassero un gruppo di iniziativa per verificare le proposte ed organizzare gli inviti all’incontro. Un primo incontro di tutte le BdT e persone interessate dovrà avvenire già nel prossimo aprile. Mi permetto di recepire il contatto di Gries e di Brunico per pianificare il procedere.
Mi rallegro molto della nostra collaborazione
Konrad – Banca del Tempo di Merano